Bonifica di un sito industriale contaminato da cloruro di vinile e olio surnatante


Bonifica di un sito industriale contaminato da cloruro di vinile e olio surnatante

La due diligence ambientale di un sito industriale dei primi anni Sessanta ha rivelato rifiuti interrati pericolosi e l’inquinamento dell’acquifero da cloruro di vinile prima della vendita.

La messa in sicurezza d’emergenza e la bonifica, adattate alla produzione industriale dell’acquirente divenuto locatario dell’immobile prima dell’acquisto, si distinguono per l’elevata sostenibilità economica ed ambientale.

Dettagli Progetto
  • Categoria:
    Siti inquinati
  • Luogo:

    Zona industriale in un’area della Città Metropolitana di Bologna

  • Periodo:

    2019-in corso

  • Progetto:

    Sito industriale dismesso. Integrazione due diligence ambientale, piano di caratterizzazione, analisi di rischio, messa in sicurezza d’emergenza (MISE), stima delle tecnologia di bonifica applicabili (SEE), progetto e testing di due soluzioni di bonifica in scala pilota, progetto operativo di bonifica e gestione (POB).  

    Fase 1, Source oriented MISE. Messa in sicurezza del sottosuolo e dell’acquifero con la rimozione di olio lubro-refrigerante surnatante in falda e di rifiuti pericolosi che furono interrati in passato durante un decomissioning (2019-2020).

    Fase 2, Plume oriented POB. Test pilota e applicazione full scale di bioremediation (ISBR) per la mitigazione dell’hot spot ed il contenimento del plume di idrocarburi clorurati in un acquifero di notevole portata (2020 – in corso).

  • Area di Progetto:

    12.000 m2

  • Area di intervento:

    6.000 m2

  • Team:

    Studio BL

  • Committente:

    Riservato

    Fase 1, Source oriented MISE

    I rifiuti interrati e l’inquinamento sono stati ricondotti alla originaria ditta metalmeccanica che produceva componenti oleodinamici.

    All’interno del capannone l’acquifero era ammalorato da rifiuti industriali ingombranti e da spessori superiori un metro di olio lubro-refrigerante surnatante. I rifiuti sono stati rimossi da vasche sotterranee di galvanostegia di volume complessivo 400 mc e la rimozione di 10 mc di olio in 8 mesi ha ridotto a pochi centimetri lo spessore di surnatante.

    La MISE è stata realizzata con una trincea drenante e alcuni pozzi attrezzati con sistemi di micro pompaggio dual pump-dual phase, progettati e realizzati per pompare olio viscoso da uno strato aquitardo di limo sabbioso sommerso dalla falda.

     

    Fase 2, Plume oriented POB

    Per la bonifica dell’acquifero è stata selezionata la tecnologia ISBR (in situ biological remediation) per la mitigazione della sorgente e per il contenimento del plume ai confini, visto che il sistema ambientale prometteva la stimolazione della biodegradazione naturale.

    Due test pilota hanno testato l’efficacia e l’efficienza di due barriere permeabili reattive (BRP) realizzate con l’intasamento dell’acquifero per mezzo di due diversi substrati organici fermentabili di tipo alimentare. Entrambi i reagenti hanno dimostrato performance accettabili, in particolare la tecnologia a minor costo ha abbattuto il plume al di sotto delle CSC. L’applicazione full scale è assistita da un programma di controlli per l’ammendamento adattivo dei reattori di biodegradazione al fine di aggiustare l’efficienza della reazione agli obiettivi di progetto.

    Via Alessandro Tiarini, 31, 40129 Bologna BO