Fase 1, Source oriented MISE
I rifiuti interrati e l’inquinamento sono stati ricondotti alla originaria ditta metalmeccanica che produceva componenti oleodinamici.
All’interno del capannone l’acquifero era ammalorato da rifiuti industriali ingombranti e da spessori superiori un metro di olio lubro-refrigerante surnatante. I rifiuti sono stati rimossi da vasche sotterranee di galvanostegia di volume complessivo 400 mc e la rimozione di 10 mc di olio in 8 mesi ha ridotto a pochi centimetri lo spessore di surnatante.
La MISE è stata realizzata con una trincea drenante e alcuni pozzi attrezzati con sistemi di micro pompaggio dual pump-dual phase, progettati e realizzati per pompare olio viscoso da uno strato aquitardo di limo sabbioso sommerso dalla falda.
Fase 2, Plume oriented POB
Per la bonifica dell’acquifero è stata selezionata la tecnologia ISBR (in situ biological remediation) per la mitigazione della sorgente e per il contenimento del plume ai confini, visto che il sistema ambientale prometteva la stimolazione della biodegradazione naturale.
Due test pilota hanno testato l’efficacia e l’efficienza di due barriere permeabili reattive (BRP) realizzate con l’intasamento dell’acquifero per mezzo di due diversi substrati organici fermentabili di tipo alimentare. Entrambi i reagenti hanno dimostrato performance accettabili, in particolare la tecnologia a minor costo ha abbattuto il plume al di sotto delle CSC. L’applicazione full scale è assistita da un programma di controlli per l’ammendamento adattivo dei reattori di biodegradazione al fine di aggiustare l’efficienza della reazione agli obiettivi di progetto.