Messa in sicurezza d’emergenza e operativa di un sito industriale contaminato da idrocarburi clorurati e aromatici


Messa in sicurezza d’emergenza e operativa di un sito industriale contaminato da idrocarburi clorurati e aromatici

L’intervento è un modello di applicazione delle migliori tecnologie nella messa in sicurezza di un sito contaminato. Le soluzioni brillano per la longevità dell’efficacia e per la minima impronta ecologica.

Dettagli Progetto
  • Categoria:
    Siti inquinati
  • Luogo:

    Sito industriale pianura Città Metropolitana di Bologna

  • Team:
    Studio BL
  • Progetto:

    Piano di caratterizzazione, analisi di rischio, progetto, direzione lavori, messa in sicurezza d’emergenza (MISE) e messa in sicurezza operativa (MISO) di un sito contaminato

    Fase 1, Source oriented MISE. Disinquinamento sottosuolo e acquifero inquinato da idrocarburi aromatici e clorurati (2009-2011)

    Fase 2, Plume oriented MISO. Mitigazione hot spot e contenimento del plume di idrocarburi clorurati nell’acquifero (2014 – in corso)

  • Area Progetto:

    117.000 m2

  • Area Intervento:

    60.000 m2

  • Periodo:

    2009-in corso

    FASE 1, Source oriented MISE.

    L’inquinamento da gasolio del sottosuolo e dell’acquifero, causato da vecchi sversamenti fuoriusciti da un serbatoio interrato, formava surnatante e un plume di idrocarburi aromatici e clorurati; è stato risolto con una messa in sicurezza d’emergenza: la sorgente di contaminazione è stata scavata e sostituita da un pozzo di grande diametro.

    Il pompaggio della falda ha rimosso i prodotti residui e il plume, prima della MISE lungo 70m e debordante i confini di proprietà, è andato esaurendosi entro due anni dall’intervento.

     

    Fase 2 MISO, Plume oriented MISO.

    Prima della MISO una altra area del sito un plume a prevalenza di tricloroetilene, causato da sversamenti storici, si estendeva per 220 m e debordava i confini. La fabbrica in esercizio non consentiva una bonifica source oriented ed il sito è stato messo in sicurezza operativa.

    Sono state applicate tecniche in situ performanti: la sorgente è mitigata con la biological remediation (ISBR) e un sistema funnel & gate, realizzato con una barriera permeabile reattiva (BRP) di sabbia silicea, ferro zero valente e biopolimero e due diaframmi plastici, degrada il plume con reazioni chimiche e biologiche (ISCR+ ISBR).

    La scelta dei reagenti è stata preceduta da una ricerca sperimentale affidata ai laboratori del Dipartimento di Chimica dell’Università La Sapienza di Roma su numerosi prodotti commerciali brevettati per le bonifiche ed altri innovativi. Le prove nei microcosmi hanno verificato l’efficacia dei reagenti e i test in colonna delle miscele terreno/reagente, accoppiati a modellazioni di trasporto, hanno sperimentato il loro spostamento nell’acquifero. Due test pilota di bonifica dell’hot spot hanno confrontato le performance di due reagenti a meccanismo d’azione ISBR e soltanto uno dei due ha dato risultati accettabili (quello più economico a km 0).

    Al 2021 le performance sono ottime: dal 2014 il plume è abbattuto alle CSC e come previsto dal modello dopo 2 anni è regredito ai punti di conformità e la biodegradazione naturale, stimolata dall’aggiunta nell’acquifero di un substrato organico alimentare a km 0, ha mitigato la sorgente fino alle concentrazioni obiettivo.

    Via Alessandro Tiarini, 31, 40129 Bologna BO